SAT Chiasso – un po’ di storia

Documenti e immagini
SAT Chiasso in cifre
1937 
Anno di fondazione
1948 
Inaugurazione rifugio Alpe Sponda
1977 
Nuova capanna Alpe Sponda
1991 
Costruzione palestra di arrampicata
2012 
Ristrutturazione e ampliamento capanna
700 
Soci

I precursori della società alpinistica di Chiasso

Negli anni a cavallo fra le due guerre mondiali, alcuni appassionati chiassesi hanno avvertito l’esigenza di avvicinarsi alla montagna, in un periodo nel quale nel nostro paese si muovevano i primi passi nell’attività alpinistica, sulle orme dei pionieri venuti in modo particolare dal mondo anglosassone. Nella nostra regione erano già state fondate la sezione del Club Alpino a Lugano (1886) e quella del CAI di Como (1875). Le difficoltà degli spostamenti verso mete più ambiziose nell’arco alpino costringevano gli escursionisti a frequentare prevalentemente le nostre prealpi. Nacque così, nel 1920, la Società Alpina Monte Generoso (SAMG) che proponeva le sue prime gite sezionali spaziando dalle vette delle alpi ticinesi (Adula, Campo Tencia, Basodino, Lucendro) alla Grigna e al Resegone.

Nello stesso periodo l’alpinismo ticinese si consolidava fra le cerchie popolari, con la costituzione, nel 1919 a Bellinzona, della UTOE, Unione ticinese operai escursionisti, nata in contrapposizione ai gruppi elitari del Club Alpino Svizzero. Da questa formazione capostipite sorsero in rapida successione le sezioni locali. In questa fioritura di società nacque, il 17 marzo 1937, la UTOE Chiasso quale sottosezione della UTOE di Lugano. La subordinazione alla sezione luganese durò comunque solo breve tempo: a seguito del diverso indirizzo sociale delle sezioni e all’esigenza di rendersi indipendenti, la sezione di Chiasso assunse già dal 1939 la denominazione di Società Alpinistica Ticinese (SAT), insieme alle sezioni di Lugano, Mendrisio, Ambrì-Piotta (Ritom) e Olivone (Lucomagno).

Durante il secondo conflitto mondiale, e per un breve periodo, la SAT conobbe anche un movimento passeggero di fronda, promosso dagli alpinisti più giovani, impegnati specialmente nell’arrampicata. Ispirandosi alle imprese dei partigiani, essi portarono ad un rapido cambiamento generazionale all’interno della SAT, con la formazione del gruppo dei “PADELAT”, cioè dei “Partigiani dell’Alpinismo Ticinese”.
A livello cantonale, le due formazioni UTOE e SAT continuarono la loro attività in modo indipendente e con proprie federazioni fino alla costituzione, nel 1966, della Federazione Alpinistica Ticinese (FAT) che raggruppa da allora le diverse sezioni e società locali del nostro Cantone, attive nel campo dell’alpinismo e dell’escursionismo.

Inizia l’attività della nuova società

La prima uscita della nuova sezione, a Pasqua 1937, fu una gita sci-alpinistica di diversi giorni, a Cadagno; fino alla nascita dello Sci Club Chiasso, nel 1957, la SAT si dedicò infatti anche allo sci su pista. Pur dovendo rimanere per forza maggiore entro i confini nazionali, l’attività della sezione puntò decisamente in alto, raggiungendo mete sempre più prestigiose. Nell’estate 1939, 22 alpinisti chiassesi giunsero sulla vetta del loro primo quattromila, il Pizzo Bernina, con punto di appoggio alla capanna Boval e salita dal non facile ghiacciaio del Morteratsch.
Un importante apporto alla formazione dei nuovi alpinisti venne dato, durante il periodo bellico, dai corsi militari. Negli anni di mobilitazione diversi giovani acquisirono nuove conoscenze sul comportamento in montagna e sull’uso dei materiali: moschettoni di ferro, corde di canapa, scarponi chiodati e acquisirono un’istruzione severa che seppero comunque affrontare con impegno. Anche in condizioni difficili di trasferta, i rapporti gite di allora testimoniano di un’attività intensa da parte di una nuova schiera di soci che scoprono le maggiori vette già frequentate dai membri della precedente Società Alpina Monte Generoso che fanno ora loro da guide.

Nuove forze per l’attività della società

Lo sviluppo economico e sociale del dopoguerra ebbe un influsso anche sull’organizzazione dell’attività della SAT. Accanto al miglioramento dei trasporti pubblici, la possibilità di possedere una propria auto rese meno difficoltose le trasferte in montagna. Il mondo alpinistico ticinese conobbe una fase intensa di formazione di giovani guide alpine e di corsi per capi-gita. Con le settimane alpinistiche della FAT, le escursioni si estesero a tutto l’arco alpino, dal Grigioni all’Oberland bernese. Una svolta importante venne impressa negli anni ‘70 dalla nuova Legge federale sul promovimento dello sport, con la creazione del movimento Gioventù e Sport nel quale vennero formati i monitori di alpinismo. Anche la dislocazione dei corsi G+S in diverse regioni delle nostre alpi, dal Furka a Piansecco, dalla Sustli all’Albigna, dalla Capanna Allevi alla Trient, sempre sotto la direzione di guide alpine, incrementò il livello tecnico dei partecipanti e portò la SAT a raggiungere un livello alpinistico notevole, sia sul piano collettivo, sia su quello individuale.
Pur salendo sempre volentieri all’Alpe Sponda, la sede sezionale che si trovava prima al Buffet della Stazione, poi alla Trattoria della Zocca e quindi in Via Vela, era il punto obbligato di incontro per parlare di montagna, programmare gite e anche per cimentarsi nell’esecuzione nostrana dei cori della montagna, allora proposti dalle diverse, celebri formazioni canore del Trentino.
A fianco delle escursioni, la SAT non ha mai dimenticato l’aspetto culturale della promozione dell’alpinismo. Grandi nomi dell’alpinismo mondiale come Bonatti e Mauri e più recentemente Simone Moro, Kurt Diemberger e Hans Kammerlander sono passati da noi per conferenze sulle imprese da loro compiute nelle Alpi e in Himalaya.